Il progetto nasce per
MONDO TRECCA sarà diviso in due momenti: il Reportage e l’Evento.
Tra Maggio e Luglio 2018 un nucleo selezionato di reporter di Associazione Mille Battute realizzerà un reportage sulle Case Bianche, documentando con la fotografia e la scrittura la vita del quartiere.
Il Reportage vero e proprio sarà preceduto da incontri di avvicinamento, guidati dal Presidente Oscar Strano, che introdurrà Associazione Mille Battute alla conoscenza delle Case Bianche e dei suoi abitanti:
Il materiale raccolto verrà selezionato e postprodotto e verranno realizzati 30 pannelli fotografici (circa 100cm X 60cm) con le immagini più rappresentative.
Durante il Reportage Mille Battute realizzerà anche un video di backstage per documentare tutta l’esperienza.
Tra Settembre e Ottobre 2018 il Reportage verrà presentato alla cittadinanza in occasione dell’Evento MONDO TRECCA, che si svolgerà nel contesto delle Case Bianche.
L’Evento vedrà alternarsi, nella stessa location, diversi relatori e momenti spettacolari, che daranno voce ai contenuti espressi dal Reportage e li declineranno nei rispettivi linguaggi: la lettura delle storie di Mille Battute, la proposta teatrale di Corpi Bollati, l’intervento musicale delle Good News Female Gospel Choir, i racconti degli anziani della Trecca, il cabaret coordinato da Oscar Strano.
I materiali fotografici e video del Reportage di Mille Battute saranno esposti in diverse gallerie all’interno della location e faranno da sfondo e collante accompagnando lo svolgersi l’Evento.
I fotografi e gli scrittori di Mille Battute documenteranno lo svolgersi di MONDO TRECCA realizzando un secondo reportage durante la giornata.
Mondo Trecca mette al centro due parole, il mondo inteso come ampiezza e varietà e Trecca, nome che deriva da Tre Ca’, poiché così veniva chiamato il quartiere prima dell’abbattimento delle case minime e la costruzione delle case bianche.
Quale parte di mondo può sprigionare un quartiere?
Mondo Trecca è un progetto d’incontro con le abitanti storiche che vivono ancora oggi nelle case bianche di via Salomone. Un percorso di conoscenza che, attraverso la narrazione, la fotografia e il teatro, dà potere alla parola e alle immagini per raccontare il vissuto delle genti, l’identità e l’abitare.
Un’ idea che nasce con l’urgenza di dare voce alla Trecca e ascoltare le sue memorie. Un gruppo di lavoro sfaccettato Mille Battute e Corpi Bollati che intreccia l’esercizio di più linguaggi e il tentativo di aprire nuove possibilità.
“Della Trecca se ne è sempre parlato…..e male che non è vero!”. Così esordiva Silvana, abitante storica durante uno dei primi incontri.
La Vecchia Trecca a Milano era un’area identificata talvolta con un alone mitico, altre misconosciuto o gravato da pregiudizi nei pochi articoli conservati negli archivi dei quotidiani.
Dall’ incontro con “le ragazze della Trecca”, una decina di residenti figlie della guerra classe ’40 ’45, si è aperto un alone di memoria storica che collega trascorsi personali ad avvenimenti collettivi dal primo dopoguerra ad oggi.
Una presenza femminile incisiva, così come negli anni ’50 e ‘60, quando in Trecca abitavano molte madri sole e le ragazze andavano al lavatoio, collocato al centro del cortile, per lavare i panni ma soprattutto per ciacolare.
Un lavatoio che nei ricordi è luogo centrale e platea da dove osservare quel mondo che era la Vecchia Trecca.
Com’era il mondo visto dalla Trecca?
In questi sei mesi le azioni del progetto sono state: un laboratorio di socializzazione, un reportage fotografico e un atelier di teatro d’ombra. Nel laboratorio di socializzazione della memoria la lingua prevalente è stata il dialetto milanese. Abbiamo registrato aneddoti e temi: il quartiere che un tempo si chiamava Caproni come l’aeroporto, uno dei primi d’Italia; il Pippo, l’aereo dei bombardamenti; l’ortomercato dove molte persone lavoravano per campà; la parata di Carnevale, che richiamava persone anche da altri quartieri di Milano; le demolizioni; le case bianche; i fratelli e i figli morti per l’eroina; le gite all’Idroscalo. Con questi e altri racconti abbiamo condiviso la meraviglia del ricordo e il coraggio del vissuto.