HISTORY

donne arcobaleno

DONNE ARCOBALENO

La cittadina sull‘altopiano sin dalle prime ore del mattino si anima di carovane di dromedari che compaiono da ogni angolo come fantasmi con lo sguardo perso nel nulla.
Non si sa da dove provengano ma continuano ad arrivare, a riempire le strade per poi adagiarsi lungo il greto del vecchio fiume ormai prosciugato da tempo immemorabile, carichi di rami di acacia da ardere.
Davanti a loro l’uomo immerso nella sua tunica bianca, li conduce per poi adagiarli con maestria uno accanto allì‘altro.
Nello stesso momento un altro popolo migra verso il greto del fiume: donne colorate accompagnate da curiosi ombrellini per proteggersi dalla luce abbagliante di un sole cocente.
Un tripudio di vesti variopinte che cingono i deliziosi corpi affusolati e le loro lunghe gambe.
Solo occhi che spuntano allo scoperto; occhi impenetrabili che fissano il mondo al di fuori, come se non gli appartenesse.
Osservano impassibili e ascoltano silenziose.
Occhi scolpiti, cesellati, disegnati con tanta maestria, così belli da non sembrare veri.
Il sole prosegue il suo implacabile cammino verso lo zenith.
Si aprono gli ombrelli a proteggere donne e bambini.
Il greto dell’antico fiume è una striscia arcobaleno che ondeggia senza sosta.
Le strade della cittadina si animano nuovamente di dromedari.
Si perderanno nell‘altopiano.


RAINBOW WOMEN

The small town on the plateau comes alive from the early hours of the morning, with dromedary caravans that appear from every corner like ghosts with their gaze lost in the distance. We don’t know where they come from, but they continue to arrive, to fill the streets and then settle down on the bed of the old river, dry since time immemorial, laden with acacia branches to burn.
In front, the man wrapped in a white tunic leads them and makes them lie down with great mastery. At the same time, another population is migrating towards the riverbed: colourful women accompanied by unusual umbrellas to protect themselves from the dazzling light.
A riot of colourful clothes surrounds their lovely spindle-shaped bodies and their long legs. Only their eyes are visible – impenetrable eyes that stare at the world outside as if they did not belong to it.
They look on impassively and listen in silence.
Eyes sculpted, chiselled, drawn with such skill, so beautiful that they don’t seem real.
The sun continues its relentless journey towards Zenith.
The umbrellas are opened to protect the women and children.
The shore of the ancient river is a relentlessly swaying rainbow stripe.
The streets of the town come alive once again with dromedaries.
They will vanish into the high plains.

BACKSTAGE

ERITREA  Cheren
Ogni lunedì nella cittadina di Cheren si tiene il più grande mercato del paese. Sin dalla domenica giungono carovane di dromedari anche da villaggi e paesi lontani più di un giorno di cammino. Il lunedì il greto dell‘antico fiume in secca è una sinfonia di splendide donne di diverse etnie. E‘ un tripudio di colori racchiusi in uno spazio ridotto. E‘ un momento magico, imperdibile. Per due giorni e due notti Cheren si anima senza sosta.

 

Every monday, the town of Cheren hosts the largest market in the country. Since sunday, caravans of dromedaries have come from distant villages and towns more than a day’s walk away. On mondays, the shore of the ancient dry river becomes a symphony of beautiful women of different ethnic backgrounds. It is a riot of colours enclosed in a small space. It is a magical moment that must not be missed. For two days and two nights Cheren comes to life without a break.

 

 

Category
Streetstories