UNDERGROUND MILANESE
Ore 7.
Uomini accasciati, con i volti segnati dalla lunga notte. Piedi e occhi gonfi. Cellulare in mano.
Gente che scende, gente che sale.
Ore 8.
Carrozze invase da fiumane di ragazzi. Il profumo dei croissant caldi a ogni fermata. Cellulari che squillano, iPod nelle orecchie.
Gente che scende, gente che sale.
Ore 9.
Uomini e donne profumati, con visi riposati, indossano vestiti eleganti. Computer, iPad, iPhone, tablet e cellulari.
Gente che scende, gente che sale.
Ore 10.
Gente che scende, gente che sale.
Ore 11.
Facce spaesate di turisti. Miscela di lingue, colori e profumi.
Gente che scende, gente che sale.
Ore 12.
Visi stanchi, ma si corre senza sosta.
Il mendicante cieco attraversa le carrozze con un cappello vuoto in mano.
Gente che scende, gente che sale.
Ore 13.
Qualcuno rientra a casa. Le carrozze mezze vuote. La musica di un violino in sottofondo.
Gente che scende, gente che sale.
Il popolo del sottosuolo cambia con il trascorrere del tempo.
Sale e scende.



